Venne a suonare alla mia porta una domenica sera. Stavo guardando le repliche di uno sceneggiato, mentre cercavo invano di fare addormentare la bambina, e lei mi rispondeva gonfiando bolle di saliva con le labbra, ridendo in faccia alla mia stanchezza di una settimana intera. Volevo andarmene a letto, lasciarla sveglia nel buio della stanza.Continua a leggere “Tutto e niente”
Archivi dell'autore: mavie daponte
Dagli occhi ci vedeva bene
– Cos’hai da ridere? -, mi chiese. La voce di mia madre mi colpì dritta alla nuca, nello spazio pallido e nudo tra l’orlo della maglietta sudata e l’attaccatura dei capelli, che mi erano appena stati tagliati troppo corti. – Te li spunto soltanto -, mi aveva promesso, con le forbici da cucina in mano,Continua a leggere “Dagli occhi ci vedeva bene”
Eternità
Del fumo ci eravamo già accorte tornando a casa col motorino, quel pomeriggio. L’avevo sentito in fondo alla gola e avevo chiuso forte gli occhi, premendo il naso contro la schiena di mia madre, contro il giubbotto di jeans che mi prestava, ogni tanto, e che era impregnato del suo deodorante da uomo. Poi avevamoContinua a leggere “Eternità”
Lotteria istantanea
Una donna le urtò la spalla e la superò, trascinandosi dietro un carrellino della spesa. – Oh, la prego, non si scusi, non ce n’è bisogno! -, le urlò, ma la donna non ci fece caso, continuò a camminare, oltrepassò la chiesa e poi tornò indietro, si fece il segno della croce, inginocchiandosi goffamente. –Continua a leggere “Lotteria istantanea”
Tra donne
Il sacchetto di plastica mi colpì in mezzo al petto; feci per prenderlo al volo, ma cadde a terra e mia madre rise, mia nonna anche. Solo mia zia Antonia scosse la testa, – Certo che avete sempre voglia di scherzare! -, commentò, e fece schioccare la lingua sul palato, si chinò verso il pavimento,Continua a leggere “Tra donne”
Errore di calcolo
Le sue preferite erano le donne. Soprattutto se avevano più di sessantacinque anni, un numero variabile di ex mariti, figli e nipoti e, possibilmente, un’incontenibile passione per le vite degli altri. Più di tutto, apprezzava la loro generosità, la totale assenza di avarizia nell’ingigantire tresche, vizi e tradimenti, per consegnarli al silenzio professionale del suoContinua a leggere “Errore di calcolo”
Pedinamento
Lo aspettò per tutta la mattina, prima di vederlo uscire dal portone di casa. Si era appostata di fronte, appoggiata a un’auto rossa, sin dalle sette e mezza; sperava di incontrarlo a quell’ora, quando lui scendeva a comprare i giornali. Lo aveva sempre fatto, o perlomeno era quello che lei ricordava: ogni giorno, appena sveglio,Continua a leggere “Pedinamento”
Le madonne mi sorvegliavano
A Roma venni accolta dalle madonne; mi sorvegliavano, serie e mute, dagli angoli dei palazzi, dalle teche illuminate e adorne di fiori finti, affacciate agli stipiti dei portoni. All’inizio, quel loro sguardo desolato e immobile mi atterriva: evitavo di sollevare la testa verso di loro, mi comportavo come se volessi sottrarmi al saluto indagatore diContinua a leggere “Le madonne mi sorvegliavano”
La decisione
Quando tornavamo dal mare, avevo voglia di nascondermi: mi facevo la doccia in fretta, appoggiavo la schiena scottata contro le piastrelle del bagno, e intanto ascoltavo mia madre parlare con sua sorella, in cucina, dall’altra parte del muro. Spesso c’erano anche mia nonna e mio zio, il fratello di mia madre. Si scambiavano i suoniContinua a leggere “La decisione”
La revisione
– Mio padre non viene -, annunciavo, e a scuola gli altri mi guardavano dubbiosi, si domandavano come sarei tornato a casa, chi sarebbe venuto a prendermi. – Non c’è, è andato a fare la revisione -, spiegavo allora, e mostravo le chiavi di casa appese al collo, indugiavo, prima di aprire l’ombrello rosa aContinua a leggere “La revisione”