Sul balcone trovai un nido di piccioni. Vi si erano installati da qualche settimana e me ne ero accorta soltanto quando ormai avevano preso residenza, avevano smesso di essere ospiti di passaggio e si erano stabiliti definitivamente, imprimendo una svolta sedentaria alla loro esistenza incerta. Era l’inizio di gennaio, le luci di Natale iniziavano aContinua a leggere “Paura di lei”
Malasorte
Con una mano, liberai il volto dai capelli, li spostai tutti sull’altra spalla; premetti più forte il telefono contro l’orecchio e trattenni il fiato. – Pronto -, azzardai di nuovo. – Pronto, pronto? -, e tacqui, gli occhi spalancati, come se potessero vedere dall’altro capo del filo, come se potessero attraversare i cavi e uscireContinua a leggere “Malasorte”
Segreti
– Ricomincia dall’inizio, forza. Daccapo -. Daccapo. Quante volte l’avevo sentita pronunciare quella parola, – Daccapo -, quante volte avevo annuito, avevo distolto lo sguardo dalla pagina, lo avevo portato sul volto di Santa Lucia, gli occhi bianchi suoi persi nel vuoto, quelli sul piattino fissi sui miei errori. – Scusi -, avevo detto, eContinua a leggere “Segreti”
In fuga
A Ljubov, alla sua famiglia – Come sei bella -, mi disse una donna, e mi prese le mani, gli occhi azzurri screziati di giallo fissi nei miei. Non sapevo chi fosse, per quale ragione si trovasse là: ero stata io a invitarla? – Grazie -, le risposi, – Grazie di essere venuta -, eContinua a leggere “In fuga”
Qualcosa da dire
– Avverti, se fai tardi. Smettila di lamentarti; anche oggi non hai detto nulla. Quanto tempo è che non ringrazi qualcuno che non sia un cliente coi soldi in mano? Non prendere la brioche alla crema, a metà mattina, non lo sai che ti fa male? Non andare in riserva: ci sono tre distributori diContinua a leggere “Qualcosa da dire”
Figlia di mio padre
Non capimmo subito che qualcuno stava bussando alla porta. Era il tredici dicembre, la sera prima in piazza avevamo visto avvampare i falò di Santa Lucia e i vestiti erano impregnati dell’odore di fuoco, di legna bruciata, delle notti che precedono il Natale, e sono così buie che ci si illude di rischiararle con laContinua a leggere “Figlia di mio padre”
La cassiera
La cassiera Piegai la testa di lato, accomodando meglio l’orecchio contro il telefono; la bambina piangeva, mi abbracciava la gamba sinistra, strofinandomi addosso gli occhi e il naso. Potevo distinguere già la chiazza umida del suo pianto, più azzurra del pallore logoro dei miei jeans, e le passai una mano tra i capelli, sulla nucaContinua a leggere “La cassiera”
Le stagioni ritornano
Allungò una mano verso il comodino, nel buio, urtò gli occhiali, che caddero sul pavimento: si mise a sedere, li raccolse, cercò l’orologio da polso, se lo avvicinò al viso, con un gesto da miope, erano le cinque meno dieci. Si alzò, attraversò il corridoio – odore di pane bruciato e briciole contro la piantaContinua a leggere “Le stagioni ritornano”
Farsi sentire
In banca faceva freddo; la scuola era finita da pochi giorni, il sole incendiava il cemento grigio del cortile, il pallone di gomma ci rimbalzava in mano rovente. Quella mattina, mia madre ci aveva svegliati presto, – Muovetevi -, aveva annunciato, sulla porta della stanza, – Oggi abbiamo un appuntamento -. Mi aveva infilato l’abitoContinua a leggere “Farsi sentire”
Ho sognato di cantare
Ho sognato di cantare. Mi sono svegliata una mattina con la musica in gola, il ricordo esatto della voce che si appoggiava sulle note, che saliva e scendeva, assecondando il fraseggio, le pareti della stanza che mi restituivano il riverbero – ero io, ero sola, quella musica veniva dal mio corpo. Ho sognato di cantare:Continua a leggere “Ho sognato di cantare”